Bonus facciate 2025
Come funziona il bonus facciate nel 2025
Per chi desidera procedere con interventi di recupero e restauro della facciata di un immobile, sono disponibili due principali opzioni: il bonus ristrutturazione e l’ecobonus. Entrambi i bonus consentono di beneficiare di una detrazione fiscale distribuita in 10 quote annuali di pari importo, agevolando così i contribuenti nella gestione del costo dell’intervento. Tuttavia, vi è una differenza significativa tra le due tipologie di incentivo legata al limite massimo di spesa ammissibile.
In passato, il vecchio bonus facciate si distingueva perché non prevedeva alcun limite massimo di spesa, un aspetto che lo rendeva particolarmente vantaggioso per interventi di ampio respiro. Lo stesso vale per l’ecobonus, che continua a non avere un tetto massimo, rendendolo una scelta interessante per chi desidera migliorare l’efficienza energetica dell’immobile attraverso lavori di riqualificazione. Al contrario, il bonus ristrutturazione impone un limite massimo di spesa pari a 96.000 euro per ogni unità immobiliare. Questo significa che, una volta superata tale soglia, non sarà più possibile beneficiare della detrazione fiscale per gli importi eccedenti.
Entrambe le opzioni rappresentano soluzioni utili e vantaggiose per incentivare interventi di miglioramento e manutenzione degli edifici, ma è fondamentale valutare attentamente quale sia il bonus più adatto alle proprie esigenze, tenendo conto sia della tipologia di intervento che del budget a disposizione.
Bonus facciate e condominio: novità prima e seconda casa
Dal momento che il bonus facciate 2025 confluisce nel bonus ristrutturazione, è importante analizzare con attenzione le nuove disposizioni introdotte dall’ultima legge di bilancio, che portano cambiamenti significativi rispetto al passato. In particolare, viene introdotta una distinzione tra interventi effettuati sulla prima e sulla seconda casa, una differenza che non era presente nella formula originaria del bonus facciate. Quest’ultimo, infatti, riconosceva un’aliquota pari al 90% degli interventi in tutti i casi, senza alcuna distinzione, e lo stesso approccio è stato mantenuto per il bonus ristrutturazione fino al 2024.
Con l’entrata in vigore della finanziaria 2025, però, si registrano alcune importanti novità. Il limite massimo di spesa rimane invariato, fissato a 96.000 euro per unità immobiliare, un aspetto che garantisce una certa continuità rispetto al passato. Tuttavia, cambia l’aliquota della detrazione: per gli interventi effettuati sulla prima casa l’aliquota scende al 50%, mentre per le abitazioni diverse dalla prima si riduce ulteriormente, attestandosi al 36%. Questo significa che, rispetto agli anni precedenti, i vantaggi fiscali derivanti da tali bonus saranno meno consistenti, soprattutto per chi possiede più immobili.
Queste modifiche rappresentano una risposta alle esigenze di razionalizzazione della spesa pubblica, ma potrebbero avere un impatto significativo sul settore edilizio e sulla decisione di molti cittadini di intraprendere interventi di ristrutturazione. È dunque fondamentale informarsi adeguatamente e comprendere come queste novità possano influire sui propri progetti di restauro e miglioramento degli immobili, sia per la prima casa sia per le seconde abitazioni.
CONDIVIDI SU
